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Autore House of 1000 corpses
ringhio8

Reg.: 16 Gen 2006
Messaggi: 64
Da: milano (MI)
Inviato: 17-01-2006 20:23  
non così catastrofico... alcuni spunti mi sono sembrati degni di nota. anche se l horror è tutt'altra cosa...
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"non sono io che corro... sono gli altri che camminano"

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Didadario

Reg.: 14 Gen 2006
Messaggi: 445
Da: pomigliano d'arco (NA)
Inviato: 17-01-2006 20:56  
quote:
In data 2006-01-17 20:23, ringhio8 scrive:
non così catastrofico... alcuni spunti mi sono sembrati degni di nota. anche se l horror è tutt'altra cosa...



ke dici questo è orror
+ horror di sto nn ce ne è.horror vuol dire prorpio skifoso e nn ricordo film + skifosi e disumani di casa dei mile corpi.
forse solo la storia di moratti è + orrorosa

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 27-01-2008 15:50  
Ho appena finito di vedere l'esordio registico di Rob Zombie ed è anche il mio primo "incontro" con lui che prima non conoscevo affatto (a quanto ho capito era un musicista metal, la colonna sonora in tal senso è indicativa).

Devo dire che non mi è dispiaciuto: un onesto horror grottesco sempre in bilico sulla parodia (confine che saggiamente non viene oltrepassato).
Chi vuole uno splatter ironico e shockante, troverà pane per i suoi denti.

Molte citazioni (fra l'altro i nomi di alcuni personaggi come Spaulding o Firefly rimandano ai fratelli Marx) che però non appesantiscono il film, la più evidente è Non aprite quella porta, tanto che il film si potrebbe definire una sorta di remake ancor più grottesco,folle, antirealistico (contrariamente al film di Hooper).

Montaggio indiavolato e serratissimo, split-screen, inquadrature ripetute più volte con angolazione identica o quasi, tanta macchina a mano,immagini sgranate, fotografia molto suggestiva (fra i tanti effetti usati, credo anche un filtro rosso sull'obiettivo), insomma una messa in scena che ci conduce in un' atmosfera carica di tensione dove tutto può accadere.

Molte grandi scene: tra cui l'uccisione dei poliziotti al ralenti e sulle note di "I remember you" (credo sia il titolo) con la già notata panoramica finale dall'alto, l'antro del Dr. Satana, Otis con la maschera di pelle umana...
Indimenticabile, poi, Sheri Moon che fa il verso a Marilyn Monroe!
Che dire..un film che decisamente mantiene quel che promette.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 28-01-2008 alle 23:45 ]

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stilgar

Reg.: 12 Nov 2001
Messaggi: 4999
Da: castelgiorgio (TR)
Inviato: 28-01-2008 09:55  
quote:
In data 2008-01-27 15:50, quentin84 scrive:


dMolte citazioni (fra l'altro i nomi di alcuni personaggi come Spaulding o Firefly rimandano ai fratelli Marx) che però non appesantiscono il film, la più evidente è Non aprite quella porta, tanto che il film si potrebbe definire una sorta di remake ancor più grottesco,folle, antirealistico (contrariamente al film di Hooper).

Montaggio indiavolato e serratissimo, split-screen, inquadrature ripetute più volte con angolazione identica o quasi, tanta macchina a mano,immagini sgranate, fotografia molto suggestiva (fra i tanti effetti usati, credo anche un filtro rosso sull'obiettivo), insomma una messa in scena che ci conduce in un' atmosfera carica di tensione dove tutto può accadere.




Scusa quentin, perchè lo definisci "antirealistico"?
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Profundis - L'anima nera della rete

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 28-01-2008 12:18  
Antirealistico nel senso che nel film è tutto eccessivo, grottesco, e poi l'uso insistito dello split-screen, il ralenti, la fotografia particolare non danno certo una rappresentazione realistica della vicenda.

Tutto il contrario di Non aprite quella porta che invece aveva quasi un taglio semidocumentaristico (anche se l'elemento grottesco non mancava).
Spero di essermi spiegato e al contempo di non aver detto vaccate.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 28-01-2008 alle 12:36 ]

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Nuvola87

Reg.: 18 Mag 2007
Messaggi: 578
Da: Torino (TO)
Inviato: 28-01-2008 22:14  
In "Non aprite quella porta" l'ambiente è la cosa più paurosa: l'idea di essere in quella cittadina sperduta del texas con quei pazzi senza una via d'uscita e poi gli spazi immensamente grandi che portano a perdersi. L'ambientazione è veramente realizzata bene (io ho visto solo l'ultima versione).
La casa dei mille corpi si basa su "Non aprite quella porta", ma non è un granchè, molte scene sembrano forzate, anche se gli horror non sono il mio genere.
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La vera felicità non dipende da fattori esterni.

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 28-01-2008 22:27  
A mio giudizio La casa del diavolo è un passo avanti rispetto alla casa dei 1000 corpi.
Rob Zombie ha un grosso pregio quello di farti tifare per i cattivi e di lanciare dei veri e propri siluri sovversivi ai falsi miti della società americana.
Cita un pò troppo ma del resto non è il solo.
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Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 29-01-2008 17:09  
quote:
In data 2008-01-28 22:27, Hegel77 scrive:
A mio giudizio La casa del diavolo è un passo avanti rispetto alla casa dei 1000 corpi.
Rob Zombie ha un grosso pregio quello di farti tifare per i cattivi e di lanciare dei veri e propri siluri sovversivi ai falsi miti della società americana.
Cita un pò troppo ma del resto non è il solo.




Nelle precedenti pagine - come passa il tempo...- discutemmo sugli aspetti a cui fai giustamente cenno. Non era però ancora nata La casa del diavolo...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 29-01-2008 17:21  
quote:
In data 2008-01-28 12:18, quentin84 scrive:
Antirealistico nel senso che nel film è tutto eccessivo, grottesco, e poi l'uso insistito dello split-screen, il ralenti, la fotografia particolare non danno certo una rappresentazione realistica della vicenda.

Tutto il contrario di Non aprite quella porta che invece aveva quasi un taglio semidocumentaristico (anche se l'elemento grottesco non mancava).
Spero di essermi spiegato e al contempo di non aver detto vaccate.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 28-01-2008 alle 12:36 ]



Però Zombie, anche se a quel film si ispira, non vuole rifare Non aprite quella porta, non è Hooper, nè Craven.

Riporto quanto scrissi tanto tempo fa a proposito del realismo che in Zombi si fonde con il "fantastico":

**Non le definisco io scene di sogno; lo sono realmente. Rappresentano in tutta evidenza il mondo interiore, fatto di ricordi e circostanze della vita "normale", ricordi felici delle feste familiari, ecc, degli affetti rassicuranti che cozzano contro la terribile realtà che stanno vivendo i protagonisti e che occorre urgentemente rimuovere, affidare all'ala protettiva del sogno (non solo qui, l'implicito riferimento al "sogno americano" che va ancora una volta in frantumi). Quei flashback sono la chiave di svolta del film, le valvole che si aprono e si chiudono per mettere in comuncazione tra loro il sogno e la realtà, in un gioco terribile e peverso, tra paura e rimembranze di una vita (troppo) felice (ancora il sogno americano) per non essersela (forse) guadagnata. Davvero molto efficace come artificio narrativo. Valido anche sul piano figurativo. Queste cose nei film "scaturigine" (ripeto, questo film assomiglia di più a Le Colline hanno gli occhi) non ci sono. **




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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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